Piccolo estratto:
La mancata resa indurisce la forma psicologica, il guscio dell’ego, creando così un forte senso di separatezza. Il mondo circostante e le persone in particolare vengono percepiti come minacciosi. Nasce la pulsione inconsapevole a distruggere gli altri attraverso il giudizio, insieme al bisogno di competere e di dominare. Persino la natura diventa nemica e le percezioni e le interpretazioni sono governate dalla paura. La malattia mentale che chiamiamo paranoia è solo un forma leggermente più acuta di questo stato di consapevolezza abituale ma disfunzionale.
Piccolo estratto:
I riti trasformano l’essere nel mondo in un essere a casa.
La ripetizione è una forma compattante: il passato il futuro vengono compattati in un presente vivo e ciò stimola la durata e l’intensità.
I riti oggettivano il mondo, strutturano un rapporto con il mondo. La coazione all’autenticità, al contrario, rende tutto soggettivo, e in tal modo accentua il narcisismo.
Piccolo estratto:
Iniziare, compiere e condividere un’opera spesso sono i passaggi che ci bloccano. Una strategia è abbassare la posta. Tendiamo a pensare che ciò che stiamo facendo sia la cosa più importante della nostra vita. Porta a termine questo progetto che rappresenta la base per quello successivo.
Il fine dell’arte non è raggiungere la perfezione. Il fine è condividere ciò che siamo
Piccolo estratto:
Anche solo cento anni fa, il fallimento poteva significare perdere la vita. L’insuccesso ora è rappresentato da un pessima presentazione di un PowerPoint, oppure dal fatto che il tuo capo ti guarda male.
Nella solitudine potete accedere alla versione “non filtrata” di voi stessi.
Piccolo estratto:
Karenin circondava Tereza e Tomas con la propria vita fondata sulla ripetizione e si attendeva da loro la stessa cosa. Se Karenin fosse stato un essere umano e non un cane, di sicuro già da tempo avrebbe detto a Tereza: “senti, non mi va più di portare in bocca ogni giorno un panino… Non puoi inventare qualcosa di nuovo?“. In questa frase è contenuta tutta la condanna dell’uomo. Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. È per questo che l’uomo non può essere felice, perché la felicità è desiderio di ripetizione.
Piccolo estratto:
Era una di quelle cose che si sanno, ma che non si ammettono nemmeno nel profondo del cuore, perché in caso di errore troppa sarebbe la paura e troppa la vergogna.
Grazie a lei capì che per essere bella, felice e serena bastava dimenticare se stessi e amare gli altri.
Piccolo estratto:
Quello che occorre all’uomo è solamente un suo volere indipendente, qualunque cosa gli dovesse poi costare tale sua indipendenza e a qualunque esito dovesse portarlo.
Io mi sono sempre abituato a tutto, o per meglio dire non è che mi ci abituassi, ma consentivo pressoché volontariamente a sopportare tutto. E poi avevo una via d’uscita che serviva a pacificare ogni cosa, ed era il salvarmi nel bello e nel sublime, ovviamente nella mia fantasia.
Piccolo estratto:
Corriamo dietro alle informazioni senza approdare ad alcun sapere. Prendiamo nota di tutto senza imparare a conoscerlo. Viaggiamo ovunque senza fare vera esperienza. Comunichiamo ininterrottamente senza prendere parte a una comunità. Salviamo dati senza far risuonare ricordi. Accumuliamo amici e follower senza mai incontrare l’altro. Modo di vivere privo di tenuta e di durata.
Piccolo estratto:
Nell’istante in cui il sentimento viene considerato un valore, tutti vogliono averlo; e poiché tutti amiamo vantarci dei nostri valori, abbiamo la tendenza ostentare i nostri sentimenti.
Il fondamento della vergogna non è un nostro sbaglio personale ma l’oltraggio, l’umiliazione che proviamo per essere costretti ad essere ciò che siamo senza averlo scelto, e l’insopportabile sensazione che questa umiliazione sia visibile da ogni parte.
Piccolo estratto:
Gli interessi comuni producono talvolta situazioni che somigliano all’amicizia. E per sfuggire alla solitudine gli uomini indulgono volentieri a rapporti confidenziali di cui in seguito si pentono, ma che per qualche tempo permettono loro di illudersi che la confidenza sia già una forma di amicizia.