relazioni orizzontali tra luigi e alessia

Non sappiamo costruire relazioni orizzontali e siamo vittime del giudizio altrui

È spesso complesso riuscire a valutare sé stessi come persone di valore.

Si finisce per provare quella sensazione di inadeguatezza in circostanze di vita privata o professionale. 

Magari si pensa di aver fatto tutto correttamente e non si riesce a trovare un elemento che ci indichi il perché di tale sensazione negativa.

Ma è normale avere questa difficoltà. Viviamo in una società che ci ha abituato a dipendere dalla valutazione degli altri, già dai tempi della scuola. Il giudizio dei professori, quello dei compagni di classe o quello dei genitori. 

Insomma, non siamo noi ad aver scelto di essere vittime del giudizio altrui ma possiamo acquisire gli strumenti per uscirne vincitori. 

Lo faremo in questo articolo dove analizzeremo l’elemento scatenante e quello risolutore: le relazioni verticali e le relazioni orizzontali.

Attraverso le relazioni orizzontali facciamo uso della gratitudine e del rispetto verso gli altri.

Ciò ci permette di contribuire a una percezione positiva del nostro valore personale.

Ma vediamo nel dettaglio.

LE RELAZIONI VERTICALI

illustrazione di una relazione verticale

La relazione verticale non è solo quella presente all’interno di un’azienda dove esiste un capo e dei dipendenti. 

La possiamo trovare in qualsiasi situazione. In famiglia, nel rapporto genitore – figlio, nella relazione di coppia ma anche tra due persone sconosciute.

Ma per quale motivo è una tipologia di relazione nociva?

Facciamo un esempio per capirlo velocemente. 

In una coppia, il marito ha perso il lavoro e da ormai quattro mesi si trova a casa. Ovviamente vorrebbe quanto prima trovare una nuova occupazione ma nel frattempo si dedica ai lavori di casa. 

La moglie potrebbe comportarsi con lui in due maniere differenti: attraverso una relazione orizzontale o attraverso una relazione verticale.

Immaginiamo che il marito abbia appena terminato di riparare una porta del loro appartamento, ha lavato i piatti e ha montato il nuovo armadio.

La moglie potrebbe dirgli “ci mancherebbe, non fai nulla dalla mattina alla sera, almeno ti occupi della casa”.

In questo caso la relazione è di tipo verticale, ed è anche nociva, soprattutto a lungo termine. 

La moglie si posiziona a un livello superiore rispetto al marito e a livello comunicativo evidenzia il posizionamento differente.

Se invece, la moglie avesse detto “grazie di cuore per quello che fai in casa”, la relazione sarebbe stata di tipo orizzontale.

È evidente come un semplice “grazie” sia in grado di emanare gratitudine senza giudicare la persona o la situazione.

LE RELAZIONI ORIZZONTALI

illustrazione delle relazioni orizzontali

La creazione di relazioni orizzontali, implica un approccio alla comunicazione che prevede una base solida costituita dalla gratitudine e dalla mancanza di un giudizio personale nei confronti dell’altra persona.

Questa tipologia di rapporto possiede la caratteristica fondamentale che abbatte il problema della sensazione di inadeguatezza: non esistono gerarchie e giudizi

Infatti, nelle relazioni orizzontali ci sono due soggetti che si posizionano sul medesimo piano e non hanno l’esigenza di giudicare l’altro ma si limitano all’espressione della gratitudine. 

Perché attenzione, l’elogio, per esempio, non è altro che un giudizio. Quando si elogia, si emette un giudizio personale su un’azione di un’altra persona posizionandosi al di sopra di essa

Se la moglie avesse detto “grazie per quello che fai in casa, sei molto più bravo del marito della mia amica”, non staremmo più parlando di gratitudine ma di elogio. 

Vedremo nel dettaglio la differenza più avanti. 

Tuttavia, per quanto inizialmente possa essere apprezzato, l’elogio scatena una reazione di dipendenza.

La persona elogiata si sentirà appagata ed esaltata per un periodo di tempo limitato e, concluso questo mix di sensazioni, sperimenterà un down che la spingerà a ricercare un nuovo elogio.

Ecco che ci ritroviamo di fronte a una situazione in cui la persona si trova vittima del giudizio altrui.

DIFFERENZA TRA GRATITUDINE ED ELOGIO

L’elogio, come abbiamo visto, rappresenta una valutazione basata sul giudizio personale degli altri.

La gratitudine è, invece, l’espressione di apprezzamento per qualcosa che ci è stato dato o che ci è stato fatto, senza alcun giudizio

Un semplice grazie rappresenta solo gratitudine senza giudicare nessuno.

Sentirsi una persona di valore non deve passare attraverso il giudizio altrui, ma attraverso l’importanza che si ha per la propria comunità. 

Essere grati per ciò che si ha e per ciò che si è, senza giudicare, è un elemento essenziale per la percezione positiva del proprio valore

Proviamo a pensarci, non siamo una società abituata ad accontentarsi del semplice grazie. 

Sia chi si ritrova a ringraziare sia chi riceve un ringraziamento, è ormai abituato a sentirsi aggiungere un piccolo o grande elogio. 

Quando ascoltiamo un grazie, restiamo immobili ad attendere il prosieguo della frase. Ci piace essere “coccolati” da un complimento, anche falso, purché ci sia. 

È bello sentirsi dire “grazie, sei il migliore” anche se sappiamo benissimo di non esserlo. 

Come abbiamo detto prima, diventa una “dipendenza” dall’elogio.

IL GIUDIZIO BASATO SU IDEALI 

Il giudizio fa parte della nostra società perché siamo abituati a porre ogni cosa a confronto con persone e situazioni che rappresentano degli ideali. 

Questi ideali concorrono alla realizzazione di una percezione distorta della realtà e quindi della propria valutazione personale.

C’è chi si paragona costantemente con uno sportivo famoso, chi con una modella e chi con persone che rappresentano l’identikit di colui o colei che, per gli standard comuni, sono considerati modelli da seguire. 

Questo processo causa un danno enorme: distrugge le ambizioni del percorso personale.

Seguire un modello non garantirà mai il raggiungimento degli stessi suoi traguardi. Ispirarsi, invece, può essere utile. 

Come abbiamo visto, sembra molto semplice uscire dalla dipendenza dal giudizio altrui. È sufficiente creare solo relazioni orizzontali.

Tuttavia, siamo intrappolati nella cultura in cui siamo cresciuti ed è quindi complicato essere sempre consapevoli di comportarsi al fine di favorire questa tipologia di relazione. 

Servirà tempo ma, man mano che ci abitueremo a individuare i momenti in cui stiamo uscendo fuori strada in direzione di una relazione verticale, il numero di relazioni orizzontali aumenterà e, con lui, anche il nostro senso di gratitudine.

Luigi.