Scrivo, fotografo e disegno con l’unico e nobile scopo di perdermi nel processo creativo. 

Mentre compongo una fotografia, mentre la immagino, mi sento pienamente immerso in essa. Diventa magicamente il mio unico scopo. Tutta la mia attenzione e tutte le mie energie vengono catalizzate in essa. Accade lo stesso con la scrittura o con il disegno.

E in effetti, pensandoci bene, l’arte cos’è? Non è, per caso, il racconto di un stato d’essere temporaneo dell’artista?

L’arte è lo specchio del sé momentaneo.

Guardo un dipinto e ci vedo una profonda solitudine, chi mi sta a fianco della nostalgia e chi mi sta dietro della beatitudine. Punti di vista e valutazioni di esseri diversi, di momenti diversi.

E poi esiste arte e Arte. Colei che domina nel cuore dell’essere umano è capace di sedurre attraverso la bellezza del mistero. È capace di avvolgerti attraverso l’esplorazione della tua interiorità. Non ti spara in faccia un significato chiaro e nitido. Lascia che sia tu a concepire un senso in ciò che osservi. 

L’Arte funge da strumento di esplorazione interiore. Non ti invia informazioni, non ti invita all’acquisto e non ti pubblicizza un prodotto.

Ed ecco che emerge il piacere nel fare e nel vivere l’Arte. In un contesto martellante di stimoli sensati e influenzanti, in cui il significato e la logica alimentano la macchina del consumismo, l’Arte rappresenta quel luogo segreto, inclusivo e selettivo in cui coltivare l’esplorazione di sé e del valore delle cose.

Qui, è possibile ancora sperimentare quel fervore, quell’energia e quella magia che guidano il processo espressivo e, di conseguenza, il processo creativo. 

Deduco che l’Arte in sé non possiede un significato. L’Arte assume il significato che l’osservatore gli attribuisce. Esso non coincide mai con quello del creatore.

A questo punto, parlare di significato diventa riduttivo, direi anzi erroneo.

Molto di ciò che viene spacciato per Arte, oggi è contaminato da opinioni, morali e trasferimento di informazioni a esse correlate. Con tale modus operandi, la seduzione artistica muore. Non c’è più spazio per la libera esplorazione dell’osservatore. Tutto è già apparecchiato. 

L’Arte viene scambiata con l’informazione.

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